Segreto a squarciagola: fotografie, ambienti e altre cose

19 ottobre 1977
Prima rappresentazione

Performance del Gruppo Zaj

con Juan Hidalgo, Walter Marchetti, Esther Ferrer


“Segreto a squarciagola” è un compostissimo bisbiglio all’orecchio che i tre si scambiano per la durata di circa un’ora mentre, a intervalli fissi, un suono fragoroso rende il clima un tantino schizofrenico. Musica da camera – una rete di fili e campanellini – di Marchetti è a disposizione del pubblico (un po’ pop e un po’ punk) che intendesse suonarla: e una ragnatela di spaghi segnala la presenza di Esther accanto al famoso binomio Zaj. Ma cos’è questo Zaj — di cui vanno a ruba i dischi — e chi sono Hidalgo e Marchetti, che da molti lustri ormai spaziano dal cabaret colto alle performances, dopo essere passati per l’happening? Hidalgo è nato alle Canarie e Marchetti arriva dalla Magna Grecia. Il primo ha alle spalle studi musicali ortodossi: incerto fra il virtuosismo e l’esecuzione pianistica e la composizione, sceglie questa ultima e, intorno al ’56, è a Parigi dove si interessa di tecnica dodecafonica. A Milano, l’anno prima, aveva conosciuto Walter Marchetti: si erano legati d’amicizia a Bruno Maderna e poi a David Tudor e John Cage. Nel ’58 il festival di Darmsdt mette in programma un loro pezzo e, a Milano, tengono il primo concerto di musica sperimentale con Cage. “Io e Marchetti”, racconta Hidalgo, accogliemmo nei nostri lavori elementi non prettamente sonori. Nacque il gruppo Zaj, nelle cui pièce la musica sparisce a volte completamente per essere sostituita da azioni di altro tipo”.

Lea Vergine da “Corriere d’informazione” 22 ottobre 1977