

dal 11 al 15 maggio 2021, ore 21:00 – live streaming sui canali Facebook e Youtube
A 100 anni dalla nascita
Lecture, Performance, video, incontri, testimonianze e una mostra
Nella fase difficile che stiamo affrontando per l’emergenza Pandemia ci siamo chiesti quale ripartenza potevamo aspettarci per il teatro, alle soglie di una stagione teatrale abortita, se non avessimo dato un segnale forte per motivare il pubblico e dare un futuro al nostro lavoro e al bisogno di cultura della società. Una crisi così ampia e radicale ci impone una profonda riflessione che deve necessariamente portare a una vera e propria rigenerazione.
Il progetto di questa stagione è incentrato sul rapporto tra la nostra storia e il bisogno di futuro. Da una parte un patrimonio e un’eredità preziosa che ancora motiva e accompagna il nostro lavoro e dall’altro la necessità di proiettare tutta questa energia oltre la barriera del presente attraverso il coinvolgimento dei giovani. Abbiamo pensato a una serie di iniziative ed eventi articolati in forme e fruizioni diversificate e gratuite che portassero a una riflessione su alcune importanti figure artistiche e culturali che il Teatro Out Off ha avuto come riferimento. Sono uomini e artisti speciali per la loro eccellenza a cui abbiamo guardato come “Maestri” o che abbiamo incrociato nel nostro percorso e che sentiamo di dover far conoscere ai più giovani, non solo attraverso una documentazione, ma anche con la lettura che ne daranno i giovani stessi.
Dopo i “Milanesi eccellenti, Gianni Sassi e Franco Quadri”, tra i maestri che l’Out Off ha guardato nel suo fare e nel suo sperimentare vi è Joseph Beuys di cui nel 2021 ricorre il centenario dalla nascita. Un’importante occasione per raccontare la complessa esperienza di questo artista tedesco che ha rivoluzionato il concetto di arte legandolo profondamente all’espressione della vita dell’uomo e al rapporto con la natura. Vogliamo che i materiali raccolti nelle varie iniziative pensate per il progetto (video, performance, conferenze, mostra) sia collegato all’attualità e che ponga l’attenzione sul momento decisivo che il nostro pianeta sta affrontando con i mutamenti climatici, le crisi economiche e l’emergenza della pandemia. Con tutta la sua opera Beuys pone al centro l’uomo in un rapporto necessario con la natura, innescando un dialogo che porta a riflessioni ed elaborazioni che trascendono l’arte per divenire pensiero filosofico e politico. Il programma, dal 11 al 15 maggio, prevede una mostra e cinque giorni di performance, incontri, letture, proiezioni che esploreranno i diversi ambiti del suo pensiero. Agli eventi previsti, che documenteranno la vita e l’opera di Joseph Beuys, si aggiungerà l’intervento di artisti che daranno la propria lettura dell’eredità del maestro e vi sarà la partecipazione di alcuni studenti dell’Accademia di Düsseldorf, dell’Accademia di Brera e della NABA.
A curare il programma degli eventi Manuela Gandini, critica d’arte e docente alla Naba di Milano e Susanna Schoenberg filmmaker, media e performance artist e docente all’Accademia di Düsseldorf.
Abbiamo concepito queste cinque giornate come un laboratorio live che prevede l’avvicendarsi intergenerazionale di artisti, performer, teorici, medici, poeti, critici, contadini con i quali sono previsti talk, dibattiti, performance, video, incursioni urbane, collegamenti Facebook, zoom e Instagram.
L’aspetto biografico di Beuys che lo ha reso così influente, mitico e inverosimile, sarà trattato al pari del suo pensiero olistico che ha toccato ogni ambito del vivere: medicina, spiritualità, economia, educazione, politica, storia, relazione con i regni naturali. Di Beuys ne verrà un ritratto a più voci e si creerà così una polifonia che vede il contributo di ospiti italiani, tedeschi e internazionali.
l’aspetto maieutico del suo lavoro di insegnamento come parte fondamentale della sua opera avrà un posto di rilievo. Ci collegheremo infatti con l’Accademia di Düsseldorf, dove ha insegnato e da cui venne allontanato per i suoi metodi libertari e inclusivi, coinvolgendo gli studenti dello stesso istituto e quelli di altre accademie italiane per capire come sono germogliati i “semi” di Beuys.
In collaborazione con l’associazione della via Mac Mahon VMMD e con il Municipio 8 in riferimento all’opera “7000 querce” di Joseph Beuys si pianteranno simbolicamente alcune querce nel parchetto del quartiere.
Dall’11 maggio al 27 giugno verrà allestita nei locali del teatro una mostra a cura della Fondazione Bonotto con i manifesti realizzati da Beuys per le sue azioni e performance.