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dal 13 febbraio al 3 marzo 2024
martedì, mercoledì, venerdì e sabato ore 19.30
giovedì ore 20.30 – domenica ore 16.00
di Eugene O’Neill
traduzione e adattamento Roberto Trifirò
con Mauro Malinverno e Roberto Trifirò
scene e costumi Gianni Carluccio
regia Roberto Trifirò
spettacolo inserito nell’abbonamento Invito a Teatro
Eugene O’Neill (New York 1888- Boston 1953) con Hughie (1941, pubblicato postumo e mai rappresentato in Italia) tornò all’atto unico, espressione drammaturgica in cui si era cimentato specialmente agli inizi della sua carriera teatrale.
La vicenda prende corpo attraverso il dialogo tra Charles Hughes, portiere di notte di uno squallido alberghetto nei pressi di Broadway, ed un giocatore d’azzardo, Erie Smith, squattrinato cliente fisso dell’albergo. Hughie, il terzo personaggio che dà il titolo all’opera, è morto e rivive ora nelle parole di Erie. Portiere prima dell’attuale, Hughie era l’ingenuo confidente delle smargiassate di Erie, e nella sua credulità dava a questi l’illusione di vivere e la forza per continuare a illudersi. È questo genere di confidenza che Erie cerca di stimolare nell’assonnato e distratto nuovo portiere, dapprima invano, ma alla fine con successo, quando anche l’altro scoprirà nel loquace cliente un analogo supporto ai propri sogni, alle proprie illusioni, fino al beffardo lieto fine. Morale della favola? “La vita ha un senso finché le illusioni resistono”.