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Foto di Alessandro Villa

Ingresso gratuito | info e prenotazioni: biglietteriaoutoff@gmail.com

dal 28 al 30 settembre 2023

giovedì ore 20.30 – venerdì e sabato ore 19.30

Fr4nkenste1n

liberamente tratto da Frankenstein o il moderno Prometeo di Mary Shelley


Con Stefano Cecchetti, Nicola Ciulla, Alessandro Gautiero, Paolo Gramegna e Cecilia Uberti Foppa
Regia Davide Garattini Raimondi
Drammaturgia Davide Garattini Raimondi
Consulente alla drammaturgia Raúl Iaiza
Costumi Stefania Parisini
Oggetti di scena BarabiTTeatro
Foto di Silvia Varrani
Produzione Teatro Out Off e BarabiTTeatro

In occasione dello spettacolo FR4ANKENSTE1N e a conclusione del progetto Frankenstein o il moderno Prometeo – un’esperienza di comunità, percorso laboratoriale svoltosi nei mesi scorsi, il 27 settembre alle 19:30 assisteremo al concerto dell’Orchestra Esagramma

Il tuo inizio la mia fine
Note regia di Davide Garattini Raimondi

La creatura potrebbe diventare creatore del suo stesso creatore?
Il creatore, di per sé, è anche creatura? Di quale creatore allora?
Potrebbe, il creatore, diventare creatura della sua stessa creatura?
Sono, siamo, allora tutti, tutte creature?
Domande che precedono un percorso creativo e anche esistenziale. Abbiamo inseguito cinque strade differenti, una per ogni attore, per capire alla fine se abbiamo una risposta, o se le risposte, forse, sono cinque.
Un creatore che si crede demiurgo, ma che si scopre creatura, una creatura che crede di essere tale ma è creatrice, due creature che sanno di essere creature ma uno lo accetta e l’altro no. Poi, il quinto. E noi? Cosa siamo, creatura o creatore? A volte l’uno e a volte l’altro. La domanda, le domande che accompagnano questo nostro percorso, in questo preciso momento storico, dove non è così scontato trovare delle certezze su questo argomento. Nemmeno le domande sono scontate.
Il romanzo di Mary Shelley viene trasportato in un’atmosfera indefinita, desolata e in continua trasformazione. Le cinque creature si immergono nel dramma di colui che dà la vita, e nella sofferenza di chi viene abbandonato o abbandonata, solamente perché non si trova la forza, la necessità anche di affrontare lo sconosciuto, il diverso, l’altro.
Abbiamo letto Mary Shelly così come si osserva un corpo altro, l’abbiamo sezionato e rimontato, forse come quando si recide e si cuce la carne, la pelle. Per dare vita ad una nuova creatura, diversa dalle altre ma sempre creatura? Ecco nata un’altra domanda.
Una creatura che ci guarda negli occhi e noi non abbiamo il coraggio di parlargli. Perché lo sconosciuto non sappiamo come affrontarlo.

FR4ANKENSTE1N è la domanda del dolore dello scoprirsi fisicamente diversi, emarginati. Ma è anche un grido per rimanere, nonostante tutto, attaccati alla vita.

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