Zoo musicale

28, 29, 30 luglio  1981
Prima rappresentazione

Milano, Castello Sforzesco, Cortile della Rocchetta, con il contributo del Comune di Milano, Milano d’Estate 1981

Programma:

28 luglio
The peaceable kingdom
Musica d’apertura di Alvin Curran

Safari elettrico
Spettacolo-sfilata dedicato a Topolino di Antonio Syxty

Lucciola
di Christina Kubisch nastri magnetici, flauto e lampadine tascabili

Ape
di Luigi Cinque sax, clarinetto basso e acqua

Leone
di Alvin Curran voce, sintetizzatore e nastro magnetico


29 luglio
Coniglio
Performance con musiche originali di Michael Nyman di Monica Gazzo

Orso
di Tony Rusconi percussioni e percussioni elettriche
con Francesco Dal Bosco e Fabrizio Varesco

Rana
di Antonello Neri voce, sintetizzatore, nastri magnetici
Romano Rocchi azione

Wookie-Alphaville
di Franco Bolelli, Luca Majer, Tonino Curagi, Paola Vanzetti


30 luglio
Seppie e calamari
di Marino Vismara voce e violoncello

Grillo
di Franco Fabbri nastri magnetici e sintetizzatore per chitarra

Tapiro
di Giancarlo Schiaffini ottoni, nastri magnetici
Lorenzo Taiuti immagini

Scimmie
di Tristan Honsinger e Sean Bergin violoncello e sassofono


« Una sorta di bestiario sonoro o zoo musicale, nel quale l’elemento contenutistico della composizione è rappresentato da un animale per ciascun artista, elemento che a sua volta diviene per il pubblico momento di identificazione, di scatenamento della fantasia di possibilità di libere associazioni fra sonorità e sè stesso. Attraverso l’animale come momento di ispirazione e possibilità di fornire al pubblico più piani di lettura, si tenta di consegnare all’ascoltatore un’opera che sia godibile dai vari punti di vista. Musiche dotate di complessità, ma di valore pedagogico perché oltre a comunicare mostrano in ogni momento il linguaggio, spingono a riflettere sulla sua esistenza, ragioni, limiti o sconfinate possibilità ».

– Out Off, dalla presentazione della rassegna


« Quello di uno Zoo Musicale era un progetto che Mino Bertoldo e Miriam Leone dell’Out Off accarezzavano da tempo: la vicenda della presenza degli animali in musica è lunga e variegata, dalla  musica etnica a quella accademica (Vivaldi, Mozart, Prokofiev, Stravinskij, eccetera); si trattava allora di riallacciarsi a quella presenza, rinnovandola sotto il segno delle più recenti esperienze di musica contemporanea e di espressione multimediale. A partire da qui la rassegna aveva sulla carta molte frecce al proprio arco: dodici animali, ciascuno letto da uno o più musicisti-performer, tra i quali i nomi dei più sperimentati e attivi delle ultime tendenze. (…) Essendo lo zoo musicale e contemporaneo, e vivendo in tempi di contaminazioni e trasversalismi, mutanti e ingegneria  genetica, era lecito attendersi un bestiario fantastico: e quindi mirabili difformità e mostruosi connubi specie in imprevedibile evoluzione e presenze inquietanti, degni eredi di ippogrifi e ittiocentauri, mirmicoleoni e asini a tre zampe. A popolare lo zoo sono stati invece lucciole, rane, grilli e leoni, animali piuttosto familiari, in gran parte del tutto innocui, di codice genetico ben consolidato, che addirittura può capitare di trovarsi in tavola, come seppie e calamari. Fuor di metafora: pur con tutta la carne messa al fuoco, gli incroci di tendenze e le varietà di matrici proposte, in generale non si poteva non avvertire un sentore di stantìo e una mancanza di idee fresche e di genuina invenzione, sintomo, se ancora ce ne fosse stato bisogno, di una condizione di impasse che coinvolge tanta avanguardia. Nel caso specifico si aveva poi l’impressione che molti dei partecipanti alla rassegna avessero preso decisamente sottogamba un’associazione stimolante come quella musica-animale, che per essere davvero produttiva avrebbe richiesto ben altro che occasionali e sommari aggiustamenti di materiali già a portata di mano ».

Marcella Lorrai da “Musica laboratorio”