The Phantom collection

dal 18 al 21 dicembre 1979
Prima rappresentazione

di Claudio Stringari

Produzione OutOff

«Con molta simpatia per l’Uomo Mascherato, Claudio Stringari ha cercato di ricrearne il mito in forma di gioco. Dapprima con l’invio di lettere firmate Phantom, e quindi con una breve composizione audio-visiva e spaziale, Phantom’s Collection, in cui presenta oggetti personali e ricordi bangalesi dell’eroe (un po’ di sabbia del Keela Wee, qualche regalo dei pigmei, arco e scudo… c’è persino un maglione confezionatogli dalla madre di Diana!). Il pubblico è invitato a curiosare tra gli oggetti, al suono di una musica asiatica molto ritmata. Poi inizia l’azione fatta soltanto di colonna sonora ed effetti luce che “muovono” lo studio dell’Uomo Mascherato, completamente ricreato e pronto per il suo arrivo. (…) Stringari ha creato un fumetto così vero nella sua falsità che l’Uomo Mascherato ci si sarebbe trovato a suo agio. Come nella carta stampata o forse meglio ».

– Marinella Guatterini da “l’Unità”, 21 dicembre 1979.


«Stringari s’è innamorato dell’Uomo Mascherato e può essere divertente identificarsi con il “modello” dei propri sogni malati: può essere, comunque, un pretesto ideale. (…) Tutto è molto freddo, concettuale, uno spettacolo-esposizione di citazioni: un “teatro di memoria” ricco di segnali affettivi, ben orchestrato, e condito da quel necessario buon gusto».

– Carlo Infante da “Lotta Continua”, 16 aprile 1980