Se sei tu l’angelo azzurro

Teatro di ricerca: Progetto 78

15 maggio 1978
Prima rappresentazione

di Linea d’Ombra Angiola Janigro

con Angiola Janigro e Gabriella Tupone

«Davanti all’ingresso della cantina, per terra, di fronte alla porta, un manichino di donna disarticolato, illuminato da lampadine rosse: l’ipotesi che si tratti di un lavoro eminentemente ispirato alla “condizione femminile” è immediatamente suffragata da ciò che accade nel vestibolo. Qui, infatti, una ragazza seduta dietro a un tavolino vestita con una corta camicia, ci fa attendere mentre indossa le calze e si trucca. (…) Scendiamo in fila lungo le ripide scale che portano alla cantina. Sotto ci aspetta un “quadro vivente” con Angiola Janigro, in abito ottocentesco grigio-azzurro e stivali rossi di gomma, appoggiata ad un muro fra fiori rossi (figurazione della Signora  delle camelie, suggerisce il programma) che poi getterà per terra. Ma da eroina romantica, lanciando insulti contro la compagna rimasta sopra, la Janigro si trasforma in una scaricatrice, salendo e scendendo continuamente le scale trasportando gli inverosimili pacchi che avevamo visto accatastati all’ingresso. Ci si accorge ben presto che le situazioni che l’attrice propone sono tanti ritratti bislacchi ed esagerati ad effetto di diversi modi di essere donna, dalla moglie di borgata alla consumatrice di fumetti e di quotidiani in cerca di oroscopo. (…) Così, fra mucchietti di sabbia e  rotaie arrugginite, mangiando pollo e bevendo birra, la Janigro, mentre alle sue spalle la sua compagna si affanna a variare le luci, consuma un rito derisorio (anche non privo di qualche battuta infelice e ambigua) in cui usando “non sensi” a piene mani, dà vita a frequenti momenti di ilarità».

– Maria Grazia Gregori da “l’Unità”, 17 maggio 1978