Jan Fabre Teaching Group
LINEE GUIDA PER IL PERFORMER DEL XXI SECOLO
Proprio come Stanislavskij, Meyerhold e Grotowski, anche Jan Fabre, nel corso della sua carriera, ha messo insieme una serie di “esercizi” che usa per preparare i suoi performers (i suoi attori e ballerini) a lavorare sul palco. Queste “Linee guida per il performer del XXI secolo” sono diventate la base del suo insegnamento e trovano un’espressione specifica nel suo lavoro.
La serie di esercizi si concentra sull’affinamento e l’ottimizzazione sistematici della ricerca del potenziale della recitazione fisica (nota anche come recitazione “fisiologica”). L’esplorazione dell’immaginazione evocativa del “corpo come un tutto” è un filo conduttore qui. Negli esercizi con titoli come ‘il vecchio uomo’, ‘la tigre’, ‘l’insetto’, o ‘carta di riso/fuoco’, non è né l’imitazione né l’aspetto psicologico che prende il centro della scena, ma l’esplorazione del potenziale fisico del corpo in trasformazione. Qui Fabre attribuisce grande importanza alla respirazione, all’uso dell’energia esplosiva e alle articolazioni della testa, del busto e degli arti. Molti input provengono dalla cinetica degli animali a sangue freddo e caldo.
DALL’AZIONE ALLA RECITAZIONE
Il performer contemporaneo unisce performance, teatro e danza. Fabre cerca sempre impulsi fisici dentro e sul corpo dei suoi interpreti e li stimola ad agire sul palco sulla base di quelle sensazioni fisiche “reali”. Fabre usa l’espressione “dall’azione alla recitazione” per descrivere quel processo: il vero impatto fisico (tensione, stimolo doloroso, sfinimento, ecc.) diventa parte di ciò che accade sul palco. I processi fisiologici nel corpo dell’attore si irradiano nella sala, per così dire, in modo che il dolore, la tensione e sfinimento colpiscano anche il pubblico.
Da: Prof Luk Van den Dries, “Het geopende lichaam”, p. 110, edito da De Bezige Bij, 2014
Jan Fabre Teaching Group presso Teatro Out Off
Da qualche anno, Jan Fabre ha anche formato alcuni dei suoi performers più esperti (Cédric Charron, Annabelle Chambon, Ivana Jozić, Pietro Quadrino, Stella Höttler e altri) per insegnare queste “linee guida”. In workshop e masterclass di più giorni, il corpo del performer diventa uno strumento che esamina e incarna il passaggio dall’atto alla recitazione. L’immaginazione e la consapevolezza fisica vengono gradualmente affinate e il performer è sfidato a costruire un ponte verso uno stato di trasformazione fisica.
La serie di esercizi si concentra sul perfezionamento e sull’ottimizzazione sistematica della ricerca del potenziale della recitazione fisica (nota anche come recitazione “fisiologica”). L’esplorazione dell’immaginazione evocativa del “corpo nel suo insieme” è qui un leitmotiv. Negli esercizi dai titoli come “il vecchio”, “la tigre”, “l’insetto” o “carta di riso/fuoco”, non è né l’imitazione né l’aspetto psicologico ad essere centrale, ma l’esplorazione del potenziale fisico del corpo in trasformazione. Qui Fabre attribuisce grande importanza alla respirazione, all’uso dell’energia esplosiva e alle articolazioni della testa, del busto e degli arti. Molti input provengono dalla cinetica degli animali a sangue freddo e caldo.
Dopo la straordinaria esperienza di novembre 2023, anche per il 2024 Teatro Out Off organizza un Jan Fabre Teaching Group.
MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE
DATA
Da lunedì 30 settembre a venerdì 4 ottobre
Da lunedì 7 ottobre a venerdì 11 ottobre
dalle ore 13 alle 18
per un totale di 10 giorni di formazione
DOCENTI
Irene Urciuoli e Matteo Sedda
APPLICAZIONE
Inviare il curriculum vitae a infoteatrooutoff@gmail.com con l’oggetto: Application Jan Fabre Teaching Group Milano 2024
I cv inviati verranno esaminati dal team di Jan Fabre. Questi decideranno l’ammissione o meno alla masterclass e noi, come Teatro ospitante, comunicheremo il risultato della selezione e le modalità di pagamento.
TEMPISTICHE
Iscrizioni entro giovedì 7 settembre 2024
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
Costo totale di 600,00 euro
La masterclass “Jan Fabre Teaching Group” si inserisce nel progetto “Dalla formazione alla scena. Il metodo Fabre al Teatro Out Off” che presenterà 16 giornate di spettacolo dal 9 settembre 2024 al 13 ottobre 2024.
Irene Urciuoli
Irene Urciuoli è nata in Italia nel 1992. Si è formata come attrice, studiando con Gipeto e diplomandosi all’Accademia dei Filodrammatici di Milano. Si è unita a Troubleyn/Jan Fabre nel 2018 con lo spettacolo “Belgian Rules/Belgium Rules” e con “Mount Olympus – To glorify the cult of tragedy” a New York nel novembre 2018. Più recentemente si è esibita in “The fluid force of love” (2021). È inoltre in tournée con un’opera solista appositamente creata da Troubleyn/Jan Fabre, “Simona, the gangster of art” (2022), che viene eseguita in inglese, francese e italiano. Irene recita anche nell’ultima produzione di Troubleyn/ Jan Fabre, Peak Mytikas (On the top of Mount Olympus) – Una produzione di 8 ore (2023). Irene è anche un’insegnante, parte del Jan Fabre Teaching Group, che forma nuove generazioni di performer.
Matteo Sedda
Matteo Sedda è un coreografo e performer sardo. Si è diplomato presso DanceHaus, Accademia di danza contemporanea e performance di Milano (IT). Ha lavorato e collabora tuttora come danzatore e coreografo per diversi artisti come Enzo Cosimi, Aïda Gabriëls, Igor x Moreno. Ha iniziato a lavorare con Jan Fabre con il progetto di 24 ore ” Mount Olympus – To glorify the cult of tragedy ” (2014). Matteo ha continuato a recitare in altre produzioni di Troubleyn, come la performance solista a figura intera appositamente creata The Generosity of Dorcas (2018) e più recentemente si è esibito in “The Fluid Force of Love” (2021). Dal 2018 è un artista-attivista contro l’HIV/AIDS. In relazione alla sua condizione di persona che vive con l’HIV, incanala le sue esperienze in esplorazioni coreografiche altamente studiate e guidate da una presenza fisica irresistibile. Il suo lavoro rende omaggio agli artisti morti del GRID (Gay-Related Immune Deficiency) stabilendo un dialogo contemporaneo con il passato, ma utilizza anche il suo corpo infetto come strumento di osservazione della società. Oltre a esibirsi, Matteo fa parte del Jan Fabre Teaching Group, che forma nuove generazioni di performer.