27 e 28 aprile – ore 19.30

durata 40 minuti 

NELL’AMBITO DELLA QUINTA EDIZIONE DI FOG TRIENNALE MILANO PERFORMING ARTS

MY BODY SOLO

Stefania Tansini

Spettacolo vincitore dell’edizione 2020 di DNAppunti coreografici


“La giovane danzatrice Stefania Tansini propone la sua alta ed evidente qualità stilistica in modo assolutamente originale.”
klpteatro.it


Solo intimo ed evocativo, My body solo esplora le possibilità di relazione tra l’esistenza individuale e l’esperienza collettiva. Con questo lavoro, la coreografa e danzatrice Stefania Tansini – vincitrice del bando DNAppunti coreografici 2020 – continua il suo percorso di sperimentazione sul corpo e sul movimento, alla ricerca di una forma di espressione autentica e di un contatto profondo con l’altro. Il lato vulnerabile dell’individuo viene esposto con generosità, attraverso un’accettazione della sua precarietà. In uno spazio metà nero e metà oro, un suono accoglie l’ingresso del pubblico e tre luci ne guidano l’incontro con il movimento, il respiro e la voce della danzatrice.

progetto, coreografia, danza: Stefania Tansini / luci: Matteo Crespi / suono: Claudio Tortorici / produzione: Nanou Associazione Culturale / management, distribuzione: Domenico Garofalo / spettacolo vincitore di: DNAppunti coreografici 2020 (Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni, Centro per la Scena Contemporanea – Operaestate Festival del Comune di Bassano del Grappa, Gender Bender Festival di Bologna, Triennale Milano Teatro, Centro di Residenza Emilia-Romagna – L’arboreto Teatro Dimora | La Corte Ospitale) / foto, video: Luca Del Pia / con il sostegno di: Centro di Residenza Emilia-Romagna Teatro Petrella di Longiano

foto © Luca Del Pia





30 aprile – ore 19.30

durata 15’ + 15’ + 15’ + 15’ (con intervalli)

NELL’AMBITO DELLA QUINTA EDIZIONE DI FOG TRIENNALE MILANO PERFORMING ARTS

SWANS NEVER DIE

Camilla Monga
Chiara Bersani
Philippe Kratz
Virna Toppi 


La morte del cigno continua a intrecciare passato, presente e futuro, e a nutrire gli immaginari di generazioni di artisti.”
Progetto Swans never

die


Cosa resta oggi di un’opera coreografica considerata una pietra miliare della storia della danza occidentale del XIX secolo? In che forme e in quali corpi è sopravvissuta nel tempo? Chi ne raccoglie l’eredità e perché? Come risuona nei coreografi di oggi e che valori può trasmettere in futuro? Da queste domande nasce il progetto Swans never die, condiviso e promosso da una rete di soggetti – di cui Triennale Milano Teatro è parte – che hanno deciso di unire idee e progettualità intorno al solo La morte del cigno, considerato un pezzo fondamentale della storia della danza.
Il progetto invita il pubblico a pensare a questo solo come a un’opportunità per conoscere stili, tecniche, identità e culture.


foto © Rebecca Lena