Entropia della musica

Il pianoforte nelle nuove tendenze compositive

Dal 15 febbraio al 1 marzo 1979
Milano, Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi, sala G. Verdi

Programma:

15 febbraio
Giancarlo Cardini pianista e vocalista

17 febbraio
Antonello Neri pianista

24 febbraio
Antonio Ballista pianista

1 marzo
Danilo Lorenzini, Michele Fedrigotti duo pianistico


«L’esperienza cagiana e post-cagiana, tanto disprezzata dai custodi della Musica del Nostro Tempo (il loro tempo, la loro musica) si colloca invece (nel bene e nel male), in quella forma mentale che conosce le cose “vivendole” e acquisisce alla dottissima ma esausta tradizione europea la possibilità di infrangere i suoi dogmatismi formali e conoscitivi. Le proposte d’ascolto dedicate alle nuove tendenze compositive nella musica per pianoforte vengono a colmare una lacuna, di disinformazione architettata da chi non ama il confronto e preferisce accreditare scelte pilotate che immobilizzano l’esperienza musicale alle rancide superfetazioni della scuola di Vienna, al riflusso sulla partitura di “qualità”, al ritorno alla sacrale normalità degli strumenti “classici” alla logica del “terzo escluso” e dell’A = A, alla moralità pseudo politica del linguaggio cosiddetto “della ragione”, la cui falsità viene poi rivelata dagli enormi strati di noia che si accumulano sugli ascoltatori inutilmente esortati dai programmi di sala ad entusiasmarsi per i “capolavori” decretati tali per sentenza dei vari comitati centrali della musicologia ufficiale».

– Carlo Ferrario dal “Quotidiano dei lavoratori”, 16 febbraio 1979


«Non sono mancati momenti di curiosità per il pubblico visto che musica contemporanea per pianoforte non significa solo un uso variamente non tradizionale della teoria musicale compositiva o esecutiva, ma un rapporto molto più significativo con un materiale sonoro e con la gamma più vasta delle possibilità musicali, anche del rumore. Da questo apparente disordine del materiale sonoro è nata anche l’idea del titolo Entropia della musica dove entropico è un termine preso a prestito dalla fisica che serve ad indicare uno stato diffuso di eccitazione della materia, di disordine delle particelle che esprime la tendenza di ogni sistema all’espansione. Un concetto, quello di espansione, che si ritrova nella musica contemporanea nelle esperienze che tendono appunto ad allargare le possibilità di intervento sui materiali sonori. Altro aspetto rilevante nella produzione e degli autori presenti nella rassegna, e soprattutto negli autori nord-africani, il tentativo di gestualizzare la musica abbinando allo spartito musicale una serie di annotazioni sul comportamento del musicista nel corso di quello che è l’elemento sonoro (più che il concerto). Sono stati naturalmente presentati i materiali di autori italiani, anche giovani, musiche non solo per pianoforte ma per nastro magnetico o per sintetizzatore».

– Gianfilippo Pedote da “II giornale di Radio Popolare”