Conferenza stampa per la pubblicazione del libro:”Dopo di me il silenzio”

12 febbraio 1979
Prima rappresentazione

di John Cage

« Questo libro dedicato a John Cage è in pratica un caleidoscopio o almeno la radiografia di una situazione d’oggi. Il discorso di Cage è attuale perché oltre alla musica che è il suo campo specifico, riesce a interessare tutti i settori della realtà, dal modo di invecchiare alla ricetta del pane. Un discorso globalmente politico e discretamente personale, uno stimolo costante al confronto e a non lasciare mai le cose come prima, è ciò che emerge dalle lunghe interviste qui raccolte. (…) Un insieme di riflessioni, di analisi, di prese di posizione, di bizzarrie critiche, tese a costruire un tessuto afferrabile come un saggio integrale, come una tavola rotonda, come un incontro sulla  musica d’avanguardia, o un dibattito, in cui la posta in gioco è nelle mani di chi legge, anzi dentro di lui ».

– Emme Edizioni, dal comunicato stampa, 12 febbraio 1979



« II periodo: a fine aprile o all’inizio di giugno. Il costo di produzione: dai sei ai dieci milioni. Il luogo: un cocuzzolo morenico a Ivrea, chiamato Monte Stella, dove si arriva per un ripido sentiero, si domina la città e se ne ricevono i rumori. Durata: circa tre settimane. Accadrà che gli alberi, i cespugli, gli arbusti, le foglie, diventeranno delle fonti sonore preparate o naturali: i bambini delle scuole, in gruppi di dodici, con una particolare strumentazione di microfoni, pinzette e amplificatori, stimoleranno le forze vegetali e ne avranno delle risposte inaspettate. In breve, da questa situazione potrà nascere un discorso liberatorio sulla musica e un contatto con coloro che insegnano musica. Non è soltanto un gioco, ma un piccolo mistero, che si inquadra piuttosto bene nello zen californiano di Cage e nel suo senso della natura. Questa piccola festa è anche aperta agli adulti, dice Cage, che vogliono diventare bambini. L’assessore alla cultura del comune di Ivrea, Alfredo Tradardi, da un lato e il compositore Franco Donatoni dall’altro hanno parlato di Cage inventore di spettacoli nuovi, tali da qualificare una cultura avanzata e di Cage profeta della musica e punto di riferimento nel bene e nel male delle aspirazioni delle generazioni nuove ».

– Mario Pasi dal  “Corriere della sera”, 14 febbraio 1979